La carbonara viene citata nel classico manuale di cucina romana di Ada Boni nel 1930.
Difatti, il piatto viene ricordato per la prima volta nel periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma avvenuta nel 1944, quando nei mercati romani apparve il bacon “pancetta” portato dalle truppe alleate americane.
Questo spiegherebbe perché nella carbonara, a differenza di altre salse come l’ amatriciana, pancetta e guanciale vengono riportati spesso come ingredienti equivalenti e a seconda del gusto.
Secondo questa storia, tutto nacque dagli ingredienti che avevano in quel momento a portata di mano, pancettZ uova e spaghetti. Secondo Marco Guarnaschelli Gotti “quando Roma venne liberata, la penuria alimentare era estrema, e una delle poche risorse erano le razioni militari, distribuite dalle truppe alleate; di queste facevano parte uova (in polvere) e bacon (pancetta affumicata), che qualche genio ignoto avrebbe avuto l’idea di mescolare condendo la pasta”.
A supporto di queste ipotesi vi è il racconto di Renato Gualandi, un giovane cuoco di Bologna, che nel 1944 in occasione dell’incontro tra la V Armata americana e VIII Armata inglese tenutasi a Roccione, si afferma che avesse creato inconsapevolmente un piatto precursore della carbonara. In seguito Gualandi divenne cuoco delle truppe alleate a Roma dal settembre 1944 ad aprile 1945, periodo sufficiente per diffondere la fama della carbonara nella capitale.
Ulteriore elemento a favore di questa ipotesi, viene proposto da Igles Correlli che ha condotto diverse ricerche per ricostruire una storia il più possibile attinente alla realtà dei fatti intercettando uno dei sodali più vicini al Gualandi, che sostiene la tesi della nascita della ricetta a Roma, invece che a Riccione, poi ve ne sono altre di teorie, ma noi siamo di Roma e ci teniamo la nostra, che é anche l’unica documentata.