Ha l’aspetto di una sala da ballo.
Stendhal, Passeggiate romane
Sul colle Esquilino sorge la basilica di Santa Maria Maggiore, eretta in onore della Vergine all’indomani del concilio di Efeso (431), per volere di papa Sisto III tra il 432-440. Rappresenta la prima chiesa la cui fondazione è legata ad un successore di Pietro e non ad un imperatore.
La tradizione vuole che la Vergine sia apparsa in sogno a papa Liberio (352-366) e al patrizio Giovanni e che li abbia chiesto la costruzione di una chiesa ad Essa dedicata e che il luogo della costruzione li sarebbe stato indicato tramite un evento miracoloso, che si manifestò con una nevicata il 5 agosto sul colle Esquilino. Di questa costruzione liberiana purtroppo non resta altra testimonianza se non un passo del Liber pontificalis.
La facciata della basilica, realizzata da Ferdinando Fuga nel 1741, presenta un portico con cinque aperture sormontato da una loggia che protegge dei mosaici costituiti da due registri. Quello più alto firmato da Filippo Rusuti, eseguito presumibilmente prima del 1297, presenta Cristo Giudice entro un clipeo affiancato dai simboli degli evangelisti, dalla Vergine e Santi. La seconda fascia, realizzata in un secondo momento, raffigura quattro scene relative alla fondazione liberiana della basilica.
Ai lati alla facciata si ergono due palazzi realizzati quello a destra su progetto di Flaminio Ponzio (1605), e quello a sinistra di Ferdinando Fuga (1743).
Il campanile eretto per volere di papa Gregorio IX con i suoi 75 metri è il campanile più alto della città.
La basilica è divisa in tre navate, quella centrale è coperta da uno straordinario soffitto a cassettoni dorato, realizzato con l’oro proveniente dall’America e donato a papa Alessandro VI Borgia da Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona.
Un bellissimo mosaico cosmatesco, realizzato nel XIII secolo, copre il pavimento della basilica.
La navata centrale è decorata da pannelli musivi e affreschi, i primi realizzati nel V secolo e i secondi verso la fine del XVI secolo.
I pannelli musivi, realizzati durante il pontificato di papa Sisto III, mettono in scena storie dell’Antico Testamento e sono destinati a testimoniare l’aiuto miracoloso offerto da Dio al popolo ebraico per la salvezza e la conquista della terra promessa. Gli episodi tratti dai libri della Genesi, dell’Esodo e di Giosuè sono trattati spesso con grande minuzia di particolari. Gli episodi invece rappresentati sull’arco trionfale sono divisi in quattro registri sovrapposti ed ospitano scene dell’Infanzia del Cristo. Viene evidenziato il ruolo svolto dalla Vergine, a cui è dedicata la chiesa, che attraverso il concilio di Efeso fu proclamata madre di Dio.
Gli affreschi della navata centrale furono commissionati Cardinale Domenico Pinelli e rappresentano episodi dedicati alla Vergine Maria.
L’abside fu ornata da Jacopo Torriti con un ciclo iconografico di glorificazione della Vergine. I lavori cominciarono durante il pontificato di Niccolò IV(1288-1292) e furono portati a termine nel 1296. Al centro della composizione, entro un clipeo con lo sfondo a cielo stellato, è stata posta l’Incoronazione della Vergine da parte del Figlio con a fianco i nove cori angelici. Ai lati del clipeo sono collocati a sinistra i santi Francesco, Pietro e Paolo, a destra i santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Antonio da Padova. In proporzioni più piccole sono rappresentati, in maniera simmetrica, Niccolò IV e il cardinal Colonna.
Nell’emiciclo absidale, tra le finestre, si svolgono cinque scene della vita della Vergine raffiguranti l’Annunciazione, la Natività, la Dormitio Virginis, l’Adorazione dei magi e la Presentazione al tempio. Completano il programma i Ventiquattro Seniori dell’Apocalisse, i quattro simboli degli Evangelisti disposti simmetricamente intorno al clipeo dell’Agnello e due pannelli, posti all’altezza di quelli mariani, raffiguranti la predica di Mattia agli ebrei e san Girolamo con Paola ed Eustochio.
Sotto il baldacchino, realizzato da Ferdinando Fuga, sono custodite la reliquie della Sacra Culla che consistono in cinque assicelle in legno che dovrebbero appartenere alla mangiatoia su cui fu deposto Gesù bambino.
Lungo la navata destra sono collocati il Battistero, la cappella di san Michele, la cappella del Crocifisso e la cappella Sistina.
Lungo la navata sinistra si aprono le cappelle Cesi, Sforza e Borghese.
La basilica è ricordata non solo per le meraviglie artistiche che custodisce, ma anche perché ospita la tomba di Gian Lorenzo Bernini.
Info
Indirizzo: Piazza di Santa Maria Maggiore
Orari: 7-18:45