Basilica di Santa Maria sopra Minerva

I domenicani son riusciti a dare a questa chiesa un aspetto pauroso, che ricorda l’inquisizione di Goya. Per ottenere questo scopo si è necessariamente dovuto ricorrere al gotico. 

Stendhal, Passeggiate romane

La basilica di Santa Maria sopra Minerva porta questo nome poiché è stata costruita nei pressi del tempio di Minerva ChalcidicaGià  a partire dall’VIII secolo era presente un oratorio, che venne distrutto per fare spazio alla basilica, i cui lavori iniziarono nel 1280 durante il pontificato di papa Niccolò III.

La basilica è l’unica romana presentante caratteristiche gotiche. E’ divisa in tre navate da pilastri a pianta cruciforme, sorreggenti archi a sesto acuto, lateralmente si aprono molteplici cappelle.

Gli affreschi delle volte della navata centrale del transetto e del coro sono decorati con figure di Apostoli, di Profeti e Dottori della Chiesa assisi in trono. Lungo le pareti, nei sottarchi e nelle vetrate sono visibili figure di Santi domenicani, opera di artisti dell’800.

Lungo la navata destra si aprono molteplici cappelle: Cappella del fonte battesimale, Cappella Caffarelli, Cappella Colonna, Cappella Gabrielli, Cappella dell’Annunziata, Cappella Aldobrandini, Cappella di San Raimondo di Penafort.

La cappella dell’Annunziata custodisce la tavola dell’Annunciazione di Antoniazzo Romano. L’opera rappresenta la Vergine, con l’Arangelo Gabriele, mentre consegna la dote a delle fanciulle povere, presentate dal Cardinale istitutore della confraternita dell’Annunziata. Il soggetto è legato ad una festività che avveniva all’interno della basilica il 25 marzo. Il papa donava a delle giovani nubili, oneste e povere, un sussidio all’interno di un sacchetto bianco. Le giovani si presentavano al suo cospetto vestite di bianco e con una candela accesa.

Nella cappella degli Aldobrandini spicca la tela dell’altare con il soggetto de “Istituzione della Santa Eucarestia” opera dell’artista marchigiano Federico Barocci dipinta nel 1594.

Cappella Carafa, Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Roma

Nel transetto si apre la celebre cappella Carafa, dedicata a san Tommaso d’Aquino, commissionata dal cardinale Oliviero Carafa e decorata da Filippino Lippi e Raffaellino del Garbo, tra il 1489 e il 1492. La volta a crociera presenta le Sibille: Cumana, Delfica, Tiburtina e Libica. La parete di fondo è decorata da una finta pala d’altare con l’Annunciazione in cui compaiono l’arcangelo Gabriele, la Vergine inginocchiata con lo sguardo rivolto verso san Tommaso d’Aquino che presenta a Maria il cardinale Carafa inginocchiato. Nella stanza in cui si svolge la scena è presente uno scaffale con dei libri, una caraffa di vetro e un ramoscello di ulivo, un riferimento da rebus al nome del cardinale, Oliviero Caraf(f)a. Intorno alla scena dell’Annunciazione si svolge l’Assunzione della Vergine tra angeli musici. Sulla parete destra, nella lunetta a partire da sinistra il Miracolo del libro, al centro l’uomo con il mantello arancione è stato identificato con Gesù, le due donne rappresenterebbero la chiesa cristiana e quella giudea, l’uomo con il turbante la religione islamica. In basso la “Disputa di san Tommaso”, il santo è assiso in trono e regge in mano un libro,  affiancato da la Filosofia, la Teologia, la Dialettica e la Grammatica. Ai suoi piedi si trova una figura tozza simbolo del Peccato. I personaggi in primo piano invece sono quasi tutti figure di eretici. Sulla parete sinistra in origine si trovavano Vizi e Virtù, come ricorda il Vasari, affreschi distrutti per far posto al monumento a papa Paolo IV Carafa di Pirro Ligorio.

Al fianco dell’abside si aprono a destra: la Cappella Altieri e Cappella Capranica e a sinistra la Cappella Frangipane e Maddaleni-Capiferro, nota perché ospita la tomba di Beato Angelico.

Sotto l’altare maggiore è collocato il Sepolcro di Santa Caterina da Siena. Alla sua sinistra si trova il discusso Cristo redentore di Michelangelo.

Lungo la navata sinistra partendo dal transetto si aprono: la cappella di San Domenico, l’altare di San Giacinto, Cappella di San Pio V, Cappella Lante della Rovere, Cappella Giustiniani, la cappella Grazioli o del Santissimo Salvatore, la cappella di San Giovanni Battista e infine la cappella del Sacro Cuore.

Annesso alla chiesa il chiostro risalente alla metà del XVI secolo, decorato da un sontuoso ciclo pittorico, risalente al Manierismo e al primo barocco. La decorazione, molto complessa, presenta un ciclo di affreschi dedicati a Gesù, ai santi domenicani e a San Tommaso d’Aquino, eseguita nel 1629 da un equipe guidata da Giovan Battista Magni detto il Modanino.

Info

Indirizzo: Piazza della Minerva, 42

Orari:

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