Deliziosa piccola chiesa, celebre perché tutta la sua superficie è pari a quella coperta da un solo pilastro della cupola di San Pietro. É un capriccio del Borromini (1640). Una Madonna del Romanelli.
Stendhal, Passeggiate romane
La chiesa di san Carlino alle quattro fontane è dedicata a San Carlo Borromeo e viene chiamata con il diminutivo Carlino per via delle sue ridotte dimensioni. Il complesso comprendente chiesa, chiostro e convento venne commissionato a Francesco Borromini dai Trinitari, grazie al Cardinale Francesco Barberini, nipote di papa Urbano VIII Barberini, che aveva avuto la possibilità di conoscere il talento dell’architetto durante i lavori per la costruzione di Palazzo Barberini. L’intero complesso avrebbe dovuto occupare uno spazio relativamente piccolo e sarebbe dovuto essere poco dispendioso, considerando i fondi a disposizione dell’Ordine. Borromini accetterà la sfida realizzando un grande capolavoro di piccole dimensioni.
La chiesa presenta una pianta mistilinea coperta da una cupola ovale in laterizio, scandita da una decorazione in stucco comprendete croci, esagoni e ottagoni, illuminata da due finestre poste alla base e dalla lanterna superiore. Quattro grandi pennacchi, decorati con episodi legati alla nascita dei Trinitari, accordano la cupola con il resto dell’edificio. La decorazione dell’edificio è tutta in stucco e quindi non sono presenti marmi pregiati, ma il risultato raggiunto è sorprendete grazie all’abilità dell’artista di nobilitare anche materiali poveri. In una piccola cappella, a sinistra dell’altare, sono custodite le spoglie della beata Elisabetta Canori Mora e una tela con il Riposo in Egitto di Giovan Francesco Romanelli.
Al di sotto della chiesa, tramite una scala elicoidale, è possibile visitare la cripta dove in origine sarebbe voluto essere seppellito Borromini, che successivamente optò per la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.
Il piccolo chiostro di forma ottagonale, costituito da un doppio ordine di colonne, ruota intorno ad un pozzo della medesima forma.
La facciata, concava e convessa, è divisa in due ordini, in quello inferiore sono collocate le sculture di San Giovanni de Matha, San Carlo Borromeo e San Felice di Valois. L’ordine superiore presenta un medaglione in cui era dipinto sempre San Carlo Borromeo ormai scomparso.
Borromini non vide l’ultimazione dei lavori, poiché morì nel 1667, e furono ultimati dal nipote Bernardo Borromini.
Info
Indirizzo: via del Quirinale, 23
Orari: da lunedì al sabato 10:00-13:00; domenica 12:00-13:00