Chiesa di San Pietro in Montorio

Questa mattina, 16 ottobre 1832, mi trovavo a San Pietro in Montorio, sul monte Gianicolo, a Roma, e c’era un sole magnifico. Un leggero vento di scirocco appena percepibile faceva muovere alcune nuvolette bianche sopra il monte Albano; un tepore delizioso regnava nell’aria, ero felice di vivere…Questo luogo è unico al mondo, mi dicevo sognando, e la Roma antica, mio malgrado superava quella moderna, tutti i ricordi di Livio tornavano ad affollarmi la mente.

Stendhal

La chiesa di San Pietro in Montorio sorge sul luogo dove, secondo una falsa credenza diffusasi nel medioevo, l’apostolo Pietro fu crocifisso a testa in giù, sebbene storicamente il martirio sarebbe avvenuto  nell’ager Vaticanus.

Una prima chiesa fu fondata nel medioevo per poi essere ricostruita e consacrata il 6 giugno 1500 da papa Alessandro VI Borgia. Architetto della ricostruzione fu Baccio Pontelli.

Si accede alla chiesa, che presenta un’elegante facciata a timpano attribuita alla scuola di Andrea Bregno, tramite ad una doppia rampa di scale.

L’edificio è a navata unica con cappelle laterali che custodiscono opere pregevoli.

Nella prima cappella di destra spicca la “Flagellazione di Gesù con i Santi Francesco e Pietro” realizzato da Sebastiano del Piombo, su commissione del mercante Pierfrancesco Borgherini, con l’aiuto dell’amico Michelangelo Buonarroti che realizzò il disegno dell’opera.

Sotto l’altare della cappella l’artista dipinse un bigliettino con scritto “Aperiatur in tempore” ossia“sarà rivelata nel tempo”, riferendosi alla verità di Cristo e forse anche alla sua personale opera.

Nella seconda cappella è collocata la “Madonna della lettera”, eseguita dal marchigiano Giovan Battista Lombardelli, il cui culto proviene da Messina. La tradizione racconta che gli abitanti della città siciliana, convertiti da San Paolo, gli chiesero di poter conoscere Maria inviando degli ambasciatori. La delegazione tornò a Messina l’8 settembre del 42 portando una lettera scritta in ebraico, in cui la Madonna invocava la protezione celeste sui messinesi e sulla città, di cui voleva essere perpetua protettrice.

La terza cappella è stata decorata tra il 1481 e il 1536 da  Michelangelo Cerruti che ha realizzato la “Presentazione al tempio”, “Immacolata e Annunciazione” mentre le sibille sono attribuire a Baldassarre Peruzzi. 

La cappella Del Monte custodisce la pala d’altare la “Conversione di San Paolo” di Giorgio Vasari, in cui in primo piano si svolge il battesimo amministrato da Anania. Interessante è notare l’autoritratto dell’artista riconoscibile nell’uomo vestito di nero sulla sinistra dell’opera.

Passando invece lungo le cappelle del lato sinistro spiccano la cappella di Sant’Anna con la Sant’Anna Matterza, attribuita alla bottega di Antoniazzo Romano; la Cappella della Pietà, con opere di artisti olandesi ispiratisi a Caravaggio: Dirk Van Baburen ha eseguito la Deposizione e il  Cristo porta croce, mentre David De Haen il Cristo deriso, l’Orazione nell’orto e la Disputa dei Dottori.

Questa chiesa è celebre perché ha ospitato, sotto l’altare, la testa di Beatrice Cenci, dopo essere stata condannata alla decapitazione per essere stata coinvolta nell’assassinio del padre Francesco Cenci, ma anche perché è stata custodita al suo interno la celebre Trasfigurazione dipinta da Raffaello e Giulio Romano, attualmente collocata nella Pinacoteca Vaticana.

Info

Indirizzo: Piazza di San Pietro in Montorio, 2

Orari: 9:00-12:00; 15:00-16:00

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