Chiesa di Santa Maria in Cappella

La chiesa sarebbe stata costruita intorno all’anno mille e consacrata il 25 marzo del 1090. Nonostante le dimensioni ridotte, ospitò il concistoro papale durante un momento particolare. Papa Urbano II, arroccatosi sull’Isola Tiberina a causa della presenza in Laterano di un antipapa, riuniva il collegio in questa chiesa. L’edificio doveva rivestire comunque un ruolo importante nel medioevo poiché custodiva preziose reliquie.

La chiesetta si presenta divisa in tre navate da colonne di spoglio, con tetto a capriate lignee e una ricca decorazione pittorica risalente al restauro ottocentesco condotto da Busiri Vici. L’architetto si occupò anche della costruzione dell’Ospedale adiacente. 

Al suo interno spiccano l’altare scolpito, costituito da un unico blocco di forma quadrangolare; l’acquasantiera realizzata usando una vasca, una colonnina e un leone stiloforo. I tre elementi possono essere datati al XII-XIII secolo; infine il polittico di Santa Devota, post 1515, attribuito a Ludovico Brea.

Curiosità

Nella sacrestia è custodita una croce musiva attribuita a Francesco Borromini. Sul mosaico compaiono le api Barberini e l’ulivo dei Pamphilij. L’opera sarebbe stata realizzata in occasione del giubileo di Urbano VIII Barberini (1625) per la basilica di San Pietro, come sigillo della porta santa alla chiusura dell’evento. Quando Innocenzo X Pamphilij riaprì la porta santa per il suo giubileo, nel 1649, ruppe simbolicamente il sigillo e ne fece dono al cardinal nipote Francesco Maidalchini, che lo portò in questa chiesa, che era divenuta la cappella privata dell’adiacente giardino di donna Olimpia Maidalchini, la cognata di papa Innocenzo X.

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