Secondo la tradizione un primo luogo di culto venne edificato nel 222 da papa Callisto I, nel luogo dove nel 38 a.C. sarebbe avvenuta una prodigiosa fuoriuscita dal terreno di olio. Successivamente questo evento verrà interpretato come l’annuncio della venuta di Cristo. L’attuale aspetto della chiesa è dovuto a papa Innocenzo II (1130-1143). Nel corso dei secoli successivi vennero apportate delle modifiche, tra cui la costruzione delle cappelle.
Si accede all’edificio tramite il portico progettato da Carlo Fontana nel 1702. La parte alta della facciata è decorata con un mosaico, molto restaurato, del XIII sec. con la Madonna che allatta Gesù e dieci donne lateralmente. Il campanile invece è romanico.
Entrando, la chiesa si presenta divisa in tre navate, da colonne di spoglio provenienti dalle Terme di Caracalla, con cappelle laterali. Il soffitto in legno dorato è del Domenichino, mentre il pavimento in stile cosmatesco fu rifatto nel XIX secolo da Virginio Vespignani (1808-1882) utilizzando marmi antichi.
La calotta absidale è decorata con mosaici del tempo di papa Innocenzo II. Al centro dell’abside abbiamo Cristo in trono con la Chiesa, affiancato a destra dai Santi Pietro, Cornelio, Giulio, Calepodio, a sinistra dai Santi Callisto, Lorenzo e papa Innocenzo II. In basso i preziosi mosaici di Pietro Cavallini, raffiguranti la Madonna con Bambino tra i santi Pietro e Paolo e le Storie della Vergine.
Ai lati dell’abside: a destra la cappella del Coro d’Inverno, mentre a sinistra la cappella Altemps. Quest’ultima ospita la famosa icona medievale della Madonna della Clemenza.
Partendo dalla navata destra si aprono: cappella di Santa Francesca Romana, cappella del Presepe, cappella del Crocifisso e cappella di San Pietro.
Passando alla navata sinistra: cappella di San Girolamo, cappella del Sacro Cuore di Gesù, cappella di San Francesco, cappella dei Santi Mario e Callisto e il Battistero.
Curiosità
Sembrerebbe che il riutilizzare proprio le colonne provenienti dalle Terme di Caracalla, non sia stata una scelta casuale. Papa Callisto I era stato martirizzato durante il regno dei Severi e il reimpiego di marmi provenienti dalle Terme di un suo rappresentante, appariva come una sorta di opera di giustizia riparatrice.