La costruzione della basilica di Sant’Agostino, 1479-1483, è dovuta al cardinale Guillaume d’Estouteville. La facciata della chiesa è stata costruita utilizzando il travertino del Colosseo da Jacopo da Pietrasanta, mentre invece le volute laterali sono state aggiunte dal Vanvitelli.
L’interno si presenta diviso in tre navate, con cappelle laterali e transetto. Iniziando dal lato destro si aprono: la cappella di Santa Caterina, la cappella di San Giuseppe, che presenta come pala d’altare la copia della Madonna del velo di Raffaello; la cappella di Santa Rita, con la pala d’altare con l’Estasi di Santa Rita di Giacinto Brandi; la cappella di San Pietro e la cappella del Crocifisso.
Il transetto destro ospita tre capolavori:Sant’Agostino tra San Giovanni Battista e San Paolo Eremita del Guercino, a sinistra Sant’Agostino e il Redentore, a destra Sant’Agostino sconfigge le eresie del Lanfranco.
L’ altare principale custodisce un’icona con la Madonna con il Bambino proveniente dalla chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Alla sua destra si apre la cappella di San Nicola da Tolentino, con la pala dedicata al Santo titolare della cappella di Tommaso Salini. Alla sua sinistra la cappella di Santa Monica (331-387), madre di Sant’Agostino, a cui è dedicata la pala di Giovanni Gottardi.
Nel transetto sinistro la scultura sopra l’altare San Tommaso da Villanova e la Carità di Melchiorre Caffà (1638-1667), fu ultimata da Ercole Ferrata (1610-1686), per la morte prematura del suo allievo.
Proseguendo lungo la navata sinistra: la cappella di San Giovanni da San Facondo; la cappella di Santa Apollonia, patrona dei dentisti; cappella di Santa Chiara con pala d’altare di Sebastiano Conca; la cappella di Pio e infine la cappella Cavalletti, la più famosa di tutte perchè custodisce la Madonna dei Pellegrini del Caravaggio. L’opera, realizzata dal lombardo tra il 1604-1606 rappresenta la Vergine con il Bambino in braccio, sull’uscio della propria abitazione davanti a due pellegrini inginocchiati, a cui lei decide di apparire per ricompensarli per il lungo pellegrinaggio.
Sul terzo pilastro della navata centrale si trova il Profeta Isaia dipinto da Raffaello Sanzio su commissione del patrono apostolico Johan Goritz. L’artista nell’esecuzione dell’opera si rifà ai Profeti della Sistina di Michelangelo.
La chiesa è anche nota per la Vergine del Parto scolpita da Jacopo Sansovino, rimodellando secondo una leggenda un’antica scultura di Agrippina con in braccio Nerone.
Curiosità
La basilica di Sant’Agostino non è conosciuta solo per le mirabili opere custodite al suo interno, ma anche per una motivazione più particolare. La basilica era frequentata dalle prostitute, che venivano fatte sedere nelle prime file, in teoria per non distogliere i fedeli. Molte di queste donne, grazie alla loro attività erano diventate molto facoltose, tanto quanto bastava per potersi permettere di essere seppellite in una basilica importante come questa. Vi furono sepolte Giulia Campana, Tullia d’Aragona e la sorella Penelope, nonché Fiammetta amante di Cesare Borgia, figlio di Alessandro VI. Anche Lena, la modella utilizzata dal Caravaggio, per prestare il volto alla Madonna dei Pellegrini, custodita nella cappella Cavalletti, era una prostituta, come indica il copri spalle di colore giallo, colore utilizzato per contraddistinguerle.