La basilica di Santa Maria delle Fratte è il risultato di una serie di lavori che si sono susseguiti nei secoli. L’interno è a navata unica con cappelle laterali, che custodiscono opere di diversi artisti, tra cui: Francesco Cozza, Francesco Queirolo, Giovanni Battista Maini, Giuseppe Bottani, Paolo Posi, Pietro Bracci. Noti sono i due angeli del Bernini, l’Angelo con la corona di spine e l’Angelo che sorregge il rotolo, progettati per essere posizionati su Ponte Sant’Angelo, dove attualmente si trovano delle copie di botteghe, e poi donate alla Chiesa dagli eredi del Bernini.
L’edificio è anche chiamato Santuario della Madonna dei Miracoli, poiché il 30 gennaio 1842 la Madonna apparve sorridente ad un ebreo di nome Alfonso Ratisbonna, entrato in chiesa soltanto per ammirarne le bellezze architettoniche e che invece finì per convertirsi ed essere battezzato.
Straordinario è il piccolo campanile costruito da Francesco Borromini, su commissione dei Del Bufalo, che svetta sul retro della chiesa. Il campanile è soprannominato “ballerino” perché quando la grande campana suona, la struttura oscilla.
Curiosità
Sotto l’altare si trova il Putridarium, l’unico presente a Roma. Che cos’è e a cosa serviva? E’ un ambiente costituito da sedute con foro, dove si si posizionavano i corpi dei frati defunti per farli decomporre. Gli umori venivano raccolti in recipienti posizionati sotto il foro della seduta ed un ulteriore foro nel soffitto permetteva di far uscire gli odori. Una volta ultimato il processo, i resti venivano raccolti e sepolti. Oltre a permettere la mummificazione, veniva usato come luogo di penitenza per i monaci, che si recavano per pregare, e meditare sull’importanza dell’anima e non del corpo.
Il Putridarium di questa chiesa è composto da tredici sedute, forse a ricordare Cristo e i dodici apostoli.