Il 23 marzo del 1555 passava a miglior vita papa Giulio III del Monte. Il suo pontificato, durato 5 anni, è stato ricordato per diverse motivazioni, alcune legate al suo mecenatismo, altre alla sua vita privata. Iniziamo dalla prima.
Vicinissimo alla via Flaminia, decise di farsi costruire quella che tutti conosciamo con il nome di Villa Giulia, importantissimo esempio di villa rinascimentale. I più importanti artisti del tempo furono chiamati a compiere l’impresa: Jacopo Barozzi da Vignola e Bartolomeo Ammannati, con il contributo di Michelangelo Buonarroti e Giorgio Vasari, mentre l’apparato decorativo è stato affidato a Prospero Fontana supportato da un’équipe di artisti, tra cui Pietro Venale da Imola e il giovane Taddeo Zuccari. Il papa non si pose limiti economici per creare un edificio straordinario, riuscendoci pienamente, rendendolo adatto ad ospitare gli eventi mondani della corte pontificia. Celebri sono il ninfeo e il portico dipinto con un pergolato con fiori e putti.
Dopo aver ospitato i fasti della corte papale, la villa suburbana, andò incontro ad un periodo di decadenza, fin quando non si decise, sul finire del XIX secolo, di utilizzarla come sede del Museo Etrusco.
Papa Giulio III è anche ricordato per una serie di pettegolezzi riguardanti la sua vita privata. Salì al soglio di Pietro come successore di papa Paolo III Farnese. Pochi mesi dopo il conclave, elesse come cardinale Innocenzo del Monte, figlio adottivo del fratello. Nulla di strano considerando che era normale favorire i propri parenti nella carriera ecclesiastica. Il popolo romano però era scandalizzato da questa decisione, perché si vociferava che il giovane fosse niente di meno che l’amante del papa!