Il Parmigianino è il soprannome di Girolamo Francesco Maria Mazzola, nato a Parma l’11 gennaio 1503, e l’appellativo non derivava solo dal luogo di nascita, ma anche per via della sua corporatura minuta. Proveniva fa una famiglia di artisti, non particolarmente affermati, che si occuparono della sua prima formazione, che proseguì studiando opere di artisti emiliani e lombardi.
Attivo inizialmente a Parma, si trasferì a Roma nel 1524, non prima di aver realizzato delle opere utili a mostrare il suo talento, che regalò a papa Clemente VII, tra cui il famoso Autoritratto entro uno specchio convesso. Nonostante il dono non ottenne incarichi papali, ma comunque ebbe committenti di spessore, tra cui Lorenzo Cybo, capitano delle guardie pontificie, che ritrasse verso il 1524. La città eterna gli permise di studiare l’arte classica e Raffaello e fu molto vicino soprattutto ai pittori che avevano ereditato la sua bottega dopo la morte.
Durante il periodo romano realizzò molte opere, ma di difficile individuazione. Certamente dipinse la Visone di San Girolamo, pannello centrale di un trittico, il cui lavoro rimase incompiuto a causa del sacco dei Lanzichenecchi del 1527. L’opera venne commissionata da Maria Bufalini per decorare la propria cappella in San Salvatore in Lauro. Vasari descrisse così l’opera: “una Nostra Donna in aria che legge et ha un Fanciullo fra le gambe, et in terra con straordinaria e bella attitudine ginocchioni con un piè, fece un san Giovanni che torcendo il torso accenna Cristo fanciullo, et in terra a giacere in scorto è un san Girolamo in penitenza che dorme“.
Nel 1527 Parmigianino lasciò Roma per Bologna, dove rimase alcuni anni, per poi rientrare a Parma. La sua vita professionale proseguì nonostante alcune vicende personali, ricordiamo l’allontanamento dalla famiglia, probabilmente dovuto alla sua omosessualità, e l’incarcerazione, per due mesi, per non aver adempito ad una scadenza di contratto. Morirà a soli 37 anni forse ammalatosi di malaria.