Il 21 marzo si celebra l’inizio della primavera, ma lo sapevate che in realtà non sempre l’equinozio cade quel giorno? Per essere precisi quest’anno è avvenuto in Italia alle 10:37 di ieri. Ma cos’è l’equinozio? La parola ha origini latine e significa “notte uguale”, ossia la durata del giorno e della notte è più o meno la medesima in quel giorno specifico.
La primavera sta ad indicare la fine dell’inverno, l’inizio della bella stagione, ma è soprattutto simbolo di rinascita. Nel mondo dell’arte spesso le quattro stagioni sono rappresentate in decorazioni di importanti palazzi, tantissimi artisti hanno dedicato a loro delle opere, basti pensare ad Arcimboldo e le sue allegorie realizzate con la frutta, a Rosalba Carriera, anziché Alphonse Mucha. Ovviamente se pensiamo alla primavera nello specifico, il primo nome che viene in mente è quello di Sandro Botticelli.
L’artista dipinse un prato fiorito con alberi di arancio, in cui compaiono nove personaggi tratti dalla mitologia. A destra Zefiro abbraccia e feconda la ninfa Clori, raffigurata poco oltre nelle sembianze di Flora, dea della fioritura. In posizione leggermente arretrata c’è Venere, la dea dell’amore e della bellezza, con il figlio Cupido, raffigurato bendato mentre scocca il dardo d’amore. A sinistra danzano in cerchio le tre Grazie e chiude la composizione Mercurio, il messaggero degli dei con indosso elmo e calzari alati, che sfiora col caduceo una nuvola. Diverse le interpretazioni date all’opera nel corso dei secoli, ma sicuramente il dipinto celebra l’amore, la pace e la prosperità.
Legata all’arrivo della primavera è anche la fioritura degli alberi di mandorlo, soggetto scelto da Vincent Van Gogh in una sua celebre opera. L’artista realizzò il dipinto, proprio perché sta ad indicare la rinascita, come dono al fratello e alla cognata in occasione della nascita del figlio Vincent Willem nel 1890.