All’imbocco di via Veneto si trova una curiosa fontana commissionata da papa Urbano VIII Barberini, il 6 aprile del 1644, a Gian Lorenzo Bernini. La fontana è costituita da una conchiglia bivalve con tre api posizionate sopra tre bocchettoni dell’acqua. Le api sono il simbolo araldico della potente famiglia toscana dei Barberini.
Ai tempi dei Barberini la fontana era collocata all’angolo di Palazzo Soderini, nel 1865 fu smontata e messa in un deposito. Quando nel 1915 si decise di posizionarla, dove è attualmente, mancavano molti dei pezzi originali e Adolfo Apolloni venne incaricato di realizzarli.
Curiosità
La conchiglia superiore presenta un’iscrizione: “Il Sommo Pontefice Urbano VIII, costruita una fontana a pubblico ornamento dell’Urbe, a parte fece fare questo fontanile per uso dei cittadini nell’anno 1644, ventunesimo del suo pontificato“. Inizialmente il testo riportava come anno di pontificato il ventiduesimo, considerando che mancavano non molti giorni all’anniversario. Allora il Pasquino subito espresse la sua opinione: “Havendo li Barberini succhiato tutto il mondo, ora volevano succhiare anche il tempo!”. Per porre fine alla polemica venne modificato il numero da XXII a XXI, su richiesta del cardinale Francesco Barberini, ma anche in questo caso il popolo ebbe da ridire, affermando che il nipote stava augurando allo zio di non raggiungere il ventiduesimo anno di pontificato. Effettivamente papa Urbano VIII Barberini non taglierà il traguardo morendo qualche giorno prima.