Bella la sistemazione di piazza del Popolo.
Emile Zola, Diario romano
L’attuale aspetto di piazza del Popolo è dovuto ai lavori diretti da Giuseppe Valadier all’inizio del XIX secolo, che modificarono radicalmente una piazza già esistente.
Al centro della piazza svetta il cosiddetto obelisco flaminio, il primo obelisco giunto a Roma per volere di Augusto, inizialmente collocato sulla spina del circo Massimo e spostato nella piazza per volere di papa Sisto V nel 1589. Valadier fece collocare quattro leoni in stile egizio, da cui esce dell’acqua dalle bocche, ai quattro angoli dell’obelisco.
La piazza è delimitata da due emicicli, al centro di quello dal lato del Pincio si trova una fontana con la Dea Roma affiancata dal Tevere, dall’Aniene e dalla lupa che allatta i gemelli, mentre la fontana del lato opposto è decorata con la scultura di Nettuno fra due tritoni. Sopra gli emicicli sono collocate delle sculture di sfingi e le personificazioni delle stagioni.
Il lato della piazza rivolto verso il tridente è delimitato dalle cosiddette chiese gemelle: Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli, entrambe costruite grazie al finanziamento del cardinale Girolamo Gastaldi tra gli anni 60 e 70 del 1600. Il lato opposto della piazza è delimitato da porta del Popolo, il cui lato rivolto verso la piazza è stato realizzato da Gian Lorenzo Bernini, su commissione di papa Alessandro VII Chigi, in occasione dell’arrivo a Roma di Cristina di Svezia nel 1655.
Porta del popolo a sua volta fa angolo con la chiesa di Santa Maria del Popolo, che custodisce opere di straordinari artisti, tra cui: Caravaggio, Annibale Carracci, Bernini e Pinturicchio. Sull’altare è collocata una tavola con la Madonna e il Bambino, considerata miracolosa, di recente ricondotta, grazie al ritrovamento della firma, a Filippo Rusuti, celebre per aver firmato anche la parte superiore dei mosaici della loggia della basilica di Santa Maria Maggiore.