Chiesa di San Crisogono

Un luogo di culto dedicato a San Crisogono esisteva già nel V secolo, come testimonia l’elenco dei tituli del 499, ma anche il ritrovamento di quest’edificio, durante una campagna di scavo dell’inizio del XX secolo, al di sotto dell’attuale chiesa.

Dall’analisi della struttura si è potuto accertare che, nel V secolo, venne riutilizzato e riadatto un edificio romano del III sec. trasformandolo in una chiesa. Quest’ultima, andò incontro ad una serie di modifiche nei secoli, che la portarono ad essere preceduta da un nartece, a navata unica, con abside affiancata dal battistero e dalla sacrestia, e cripta anulare.

La chiesa conserva ancora parte della decorazione pittorica. All’VIII secolo sono datati i tre santi: Crisogono, Rufino e Anastasia visibili nella cripta, ma anche gli affreschi conservati lungo la parete superiore dell’abside, con decorazione a dischi e losanghe, commissionata da papa Gregorio III. La parete sinistra della navata conserva, invece, affreschi realizzati in campagne decorative diverse dal VI al VIII secolo. Passando lungo la parete destra si trovano gli affreschi del X secolo, i più interessanti, con storie principalmente di San Benedetto, ma anche di altri Santi. Molto probabilmente gli affreschi furono commissionati da Federico di Lorena, futuro papa Stefano IX.

Interno chiesa di San Crisogono, Roma
Interno chiesa di San Crisogono, Roma

Il cardinale Giovanni da Crema, titolare della basilica negli anni tra il 1116-1137, considerate le condizioni precarie in cui versava la chiesa, decise di costruirne un’altra, interrando l’edificio fatiscente. La nuova chiesa, più grande di quella precedente, era suddivisa in tre navate, con colonne di spoglio, abside e tetto a capriate lignee. 

Importanti nuovi lavori avvennero con il cardinale Scipione Caffarelli-Borghese che, nel 1620, incaricò Giovan Battista Soria di ristrutturare l’edificio. A questi lavori si deve la nuova facciata e il portico, all’interno il rifacimento del tetto con soffitto in legno dorato ospitante la copia di un dipinto del Guercino, la Gloria di san Crisogono, la copertura delle navate laterali con volte a botte; il rifacimento in stucco dei capitelli; la nuova decorazione della trabeazione con draghi e aquile e la modifica del baldacchino. Anche il pavimento cosmatesco del XIII secolo, subì delle modifiche con l’aggiunta delle aquile e i draghi, emblemi dei Borghese. 

Tra le opere più importanti custodite, spicca il mosaico absidale risalente alla fine del XIII secolo con la Vergine, San Crisogono e San Giacomo Maggiore. L’opera è stata attribuita a Pietro Cavallini o alla sua scuola.

 

 

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